[LA REGINA SFATA]

Il boudoir della reginaTra panterone, leonesse e coccodrilli (quelli che dimorano nel mio fossato) io oggi voglio sfatare un mito etologico: l’esistenza della MILF. Ora, siccome so che i miei sudditi sono tutti acculturati non starò a soffermarmi sul poetico significato- benchè siete stati non poco scortesi e mi avete taciuto l’esistenza delle GILF, dove G sta per Granny, Granny per Grandmother, e Grandmother mi dovrebbe spiegare come fa a trarre ancora soddisfazioni dal proprio punto G, ma vabbè.

Tornando alla nostra Milf, il web, così come la saggezza popolare, delinea un preciso modello di riferimento; madre, procace, vintage più che stagionata. Io vorrei invece farvi soffermare su alcuni dettagli sottaciuti. Dunque, noi femminucce, dal nostro primo momento di vita, viviamo in funzione dell’apprezzamento della figura capitale maschile della nostra vita: il PAPÀ. Verso l’adolescenza iniziamo una battaglia senza precedenti con il mondo circostante alla ricerca della seconda figura capitale che entrerà più tardi nella nostra vita: il MARITO. Nell’ipotesi in cui non fossimo soddisfatte, il nostro Vietnam diventeranno anche i social network, dove invece del Napalm sganceremo specchietti per le allodole (sebbene spesso siano piuttosto esemplari di tordi) alla ricerca di un altro esemplare maschile: l’AMANTE COETANEO. Infine, complici gli ormoni e gli istinti, arriviamo all’ennesimo pilastro maschile della nostra vita: il FIGLIO.

Ora, voi siete davvero convinti che, dopo tutto questo peregrinare, con relativo agghindarci a seconda delle occasioni, noi donne, ormai consapevoli, all’alba quasi della pace dei sensi – quella in cui puoi anche quasi soprassedere sulla ceretta – vogliamo prenderci in carico i dolori del giovane amante? Che magari è a sua volta alle prese con la ceretta – delle sopracciglia, peraltro?

No, Signori: la Milf è una leggenda metropolitana. “Gallina vecchia fa buon brodo” e noi, invece di stare lì a compiacere costantemente il mondo maschile, dobbiamo ancora capire realmente come fare bene il brodo di nonna. Ecco.

La regina

Martina Del Castello per malacopia