Sono come sono…

Il martedi al Monoprix con Enzo Curcurù, fino al 26 ottobre al Teatro Belli di Roma.

Malacopia_Illunedialmonoprix_5Da una parte un sensibile e prolifico autore francese, Emmanuel Darley, classe 1963, scrittore e drammaturgo, un bel po’ di libri pubblicati e una bella manciata di testi teatrali rappresentati in patria e all’estero; dall’altra la catena dei supermercati il Monoprix, molto nota in Francia. Il genio del drammaturgo d’oltralpe e l’abitudine quotidiana di fare la spesa danno vita ad uno strano e curioso testo dal titolo Il martedi al Monoprix (2010) e che nell’interpretazione esemplare di Enzo Curcurù assume un significato davvero particolare.

Malacopia_Illunedialmonoprix_1Di cosa tratta? C’era una volta Jean-Pierre, un povero ragazzo che si sentiva estraneo in un corpo che non gli apparteneva. Allora decide con grande coraggio di essere Marie-Pierre, ma un grembiule non fa soubrette… Come dice lei stessa! E quindi dovrà affrontare tutte le asperità del caso. Però la sua attitudine dolce, disponibile ed affezionata al genitore, resta in eredità: grazie ad un toccante amore filiale, ogni martedì, come sempre da anni, dedica l’intera giornata a prendersi cura del suo vecchio suo padre, preparandogli vivande e panni puliti per il resto della settimana.

Questo l’antefatto. Ritroviamo all’aprirsi del sipario Marie-Pierre alle prese con una giornata tipica e l’imbarazzo reciproco dei due famuli regna su entrambi. Il difficile ruolo di non riconoscersi più quello che non si è. Quello del papà, burbero e irascibile ma che poi scopriamo aver confidato ad una cara amica le intricate vicende della figlia/figlio e quello della ragazza che ha un unico desiderio, essere normale, sentirsi normale, essere accettata per una creatura normale. Malacopia_Illunedialmonoprix_2In quei nuovi abiti, un pò baracconi, farsi accettare nella quotidianità di azioni reiterate non è facile. Pazientemente la donna, ogni qualvolta glielo si chieda, rivive il suo percorso, mettendo l’accento sull’essere una lei e non più un lui.

L’azione si dipana a colpi di brevi flash che ripercorrono l’intera giornata: una giornata rubata al resto!

Cammino faticoso quanto impervio se poi si tiene conto del tragico finale in cui quasi volutamente, oramai esausta, la protagonista si dà in pasto come vittima sacrificale ad un anonimo e bramoso amante?

Malacopia_Illunedialmonoprix_3Messinscena e traduzione originale di Raffaella Morelli. La scena è una deriva, una risacca dove il mare prosciugato non batte più, le mareggiate della vita hanno lasciato abbandonati pochi elementi simbolici. Una poltrona rossa, che come una zattera in disuso rappresenta il padre malfermo e dispotico, un tavolo informale e neutro e degli abiti sgualciti sospesi per aria forse presenze inquietanti pettegoli e malelingue.

Ma il punto di svolta dello spettacolo è nell’interpretazione originale di Enzo Curcurù, che incarna su se stesso in piena adesione l’essenza della doppia personalità di Jean-Pierre/Marie-Pierre. Guadagna poco per volta il palcoscenico quasi con timidezza, quasi con la paura cha anche il pubblico non accetti la sua intricata natura, quasi che anche loro possano avere dei pregiudizi sulla sua contraddizione naturale. Quindi dapprima in sala, poi su delle scale che accedono al palco approccia con disagio allo spazio/incubo del suo habitat naturale. E quella stanza che fu il suo rifugio fin da piccolo diventa una sorta di camera dei fantasmi e non va toccata, deve rimanere intatta per il ricordo di entrambi, sia del padre che della figlia.

Malacopia_Illunedialmonoprix_4Egli stesso incarna su di sé anche il ruolo del padre e come in un cunto siciliano – il padre parla in siculo – e una introiezione ventriloqua le due voci dialogano fra di loro. L’attore nel suo doppio si sdoppia ancora una volta per dar vità ad un altro sé in un esercizio di stile: esile e delicato da una parte, violento e rude dall’altro. Tradizione mediterranea che incontra a metà strada la tragedia greca classica. Questo personaggio sembra discendere direttamente da certi eroi o eroine del mito greco ma mediati attraverso un sentimento occidentale, attraverso una concretezza tutta contemporanea.

Lo spettacolo ha debuttato alla XX Edizione del Garofano Verde ed è stato accolto positivamente la scorsa stagione all’interno della rassegna ‘Nuove Storie’ al Teatro Elfo Puccini di Milano.

Mario Di Calo per malacopia

La Contemporanea produzioni teatrali presenta:

Il martedì al Monoprix di Emmanuel Darley
adattamento e regia di Raffaella Morelli
con Enzo Curcurù. Scena di Romualdo Moretti.

Foto di scena: Elisabetta Zanini