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san-leucio5Dopo aver ammirato i capolavori del Cake Fest mi sono ritrovata a passeggiare nei giardini all’italiana del Belvedere di San Leucio accompagnata dalla mia amica dott. Ezia Cioffi, responsabile scientifico del Museo della Seta.

Grazie alla sua competenza e chiarezza nell’illustrarci il complesso del Real Sito, ho capito come questo era stato organizzato in modo da comprendere non solo le fabbriche, ma anche le coltivazioni, gli appartamenti reali, le abitazioni per le maestranze e, addirittura, una chiesa.

IMG_0796La storia più affascinante che ha rapito l’attenzione anche della mia bambina è racchiusa proprio nel Museo. La nostra guida speciale ci ha introdotto nel meraviglioso mondo del filato. No, non lo zucchero, anche se lì accanto continua il tripudio di dolci. Del resto, sete e dolci si contendono da sempre il palco d’onore dei matrimoni!

A chi mai sarebbe venuto in mente di ricavare un tessuto pregiato dalla bava d’insetti in via di trasformazione? La leggenda narra che in Cina nel 3000 a.C. si sia diffusa la bachicoltura e la lavorazione della seta. I cinesi cercarono per secoli di mantenere il segreto di quest’arte finché alcuni monaci agl’ordini dell’imperatore Giustiniano contrabbandarono le uova di baco da seta dando inizio alla fabbricazione serica in Italia, che divenne la maggiore produttrice del prezioso tessuto, a partire dal XII secolo.
Le città più famose in cui fiorì quest’arte furono Palermo, Catanzaro, Lucca e Bologna, ma nel XIX secolo il Borgo di San Leucio a Caserta divenne il più rinomato e non solo per la produzione della seta.

P1120728Re Ferdinando IV di Borbone fondò la Real Colonia di San Leucio istituendo un codice di leggi – per così dire – rivoluzionario per i suoi tempi: agli operai veniva infatti assegnata una casa con tanto di servizi igienici e acqua corrente. Era inoltre prevista per i loro figli l’istruzione gratuita; i giovani potevano scegliere liberamente chi sposare e sposarsi il giorno di Pentecoste scambiandosi simbolici mazzi di fiori come promessa di matrimonio: bianchi per gli uomini e rosa per le donne. I sovrani, poi, vivevano a stretto contatto con gli abitanti della Colonia. All’interno del Museo della Seta è possibile vedere la trattura dei filamenti dai bozzoli e ammirare i grandi torcitoi, che con il loro lavoro rafforzavano i fili della seta, che poi passavano nei grandi telai pronti ad intrecciare i fili dell’ordito e della trama. Attraverso i cartoni traforati delle macchine jacquard montate sopra ai telai, si creavano bellissimi e ricercati disegni dagli sgargianti colori.

Adiacenti ai locali dove si lavorava la seta si trovano gli appartamenti reali e il Bagno di Carolina, praticamente una piscina al coperto!

San-Leucio-000041Ma non si tratta solo di storia. L’industria serica a San Leucio è sempre attiva e all’avanguardia. Le sue manifatture forniscono le sete per la bandiera americana nella Sala Ovale della Casa Bianca e per quella inglese di Buckingam Palace, rivestono il Vaticano e il Quirinale.

Un trionfo di tessuti damasco, broccato, raso, chiffon, taffetà, lampasso per abbigliamento, biancheria e arredamento.

Riempiono gli occhi e lo spirito, svuotano il portafoglio, ma… che capolavori!

Ida Matarese

…for malacopi