logo-sanremo-2014-800Ok, chi ha fatto la spia? Pare proprio che – a dispetto della prima puntata – il Festival abbia cambiato rotta. Almeno, io ho certamente cambiato rotta, nel senso che martedì mi sono rotta perché s’è fatto troppo show, mentre ieri sera mi sono rotta perché se n’è fatto troppo poco. Una via di mezzo fra intrattenimento e gara no, eh?

NEL SEGNO DELLE GEMELLE

Le Kessler hanno fatto un patto col Diavolo? Sempre bellissime, anche vestite come una sacher ai lamponi. 50 anni sul palco, e non sentirli.

NEL GIARDINO DE L’AMBRA

Apre la gara Francesco Renga, e ci piace: perché le canzoni sono belle, perché quella che passa gliel’ha scritta Elisa, perché – diciamolo – lui è un gran pezzo di manzo. Ogni volta che lo vedo penso alla Angiolini. Lucianona non esiterebbe a esclamare “che culo!” ma io sono una signorina a modo e non lo dirò. Comunque, anche il popolo di twitter la pensa come me, perché per tutta la timeline compaiono grandi verità come questa:

U.F.O. SU SANREMO Tema della serata: la bellezza? Sicuri? Io direi più “ALIENI, NUOVE RIVELAZIONI” (lo dicevo, io, che l’anno prossimo ce lo ritroviamo su RealTime, il Festival… o su Focus, va bene comunque). Intanto dall’entrata di Giuliano Palma capiamo immediatamente che i Men in Black esistono davvero, e magari sono pure rettiliani: perché non si toglie gli occhiali da sole? Cosa ci nasconde? Sta forse occultando potenti raggi laser che incenerirebbero la platea? Oppure, come sostiene il “Dir” di Vanity Fair, Luca Dini:

A conferma dei contatti tra la direzione artistica e gli alieni, arriva Noemi con un vestito bianco completo di cerchi nel grano e una collana assurda che pare più un attaccapanni, o un’antenna. Che cosa avrà captato, vita su Marte? Oppure vita sotto la cintura di Fabio Fazio? Bossari, ma insomma, dove sei quando servi?

TIRIMANCINI SUL PALCO

Ho davvero rischiato di addormentarmi. Non fosse che lo spirito da antropologa che mi contraddistingue mi ha impedito di realizzare il piano, e sono rimasta sveglia per piangere. Piangere su Rubino (diretto da quell’altro pezzo di manzo imho di Andrea Rodini), che nessuno ricordava – giustamente – di avere già visto a Sanremo, e piangere su Riccardo Sinigallia, per compassione. Anzitutto perché

e poi perché nessuno aveva capito che fosse lui a scrivere le canzoni dei Tiromancino. Poraccio, tutti a parlare di Zampaglione, e lui in disparte… guardate, non fatemi ripensare alla sua faccia ché mi sento come quando ho visto per la prima volta Bambi.

GLI OSPITORS

Una parola: fighissimi. A partire da Clemente Russo (Bossari, allora vedi che ho ragione! Non potevi venire e hai mandato l’inviato!), per finire con Baglioni (che fa rima con tutt’altro rispetto a quel che verrebbe da pensare), sempre in tiro, specie sulla faccia.

La tesi sugli alieni tra noi prende sempre più corpo. Mulder, mi leggi?

LO STRANO CASO DEL DOTT. UEINRAITT

.Ma chi si è permesso di dare dell’Anticristo a Rufus Wainwright? I Papaboys? Solo perché una delle sue canzoni si intitola “Gay Messiah”? Leggere i testi, no? Allegorie, metafore, similitudini… si chiamano figure retoriche e fanno parte del patrimonio espressivo di tutte le lingue del mondo. Siamo alle solite: l’ignoranza è la peggiore delle bestie. Qualunque cosa tu faccia o dica, è sempre in agguato, pronta a distruggerti sulla base della fuffa. Ve la dico io una grande verità: Rufus Wainwright è Dio quando canta. Ora che succede, devo aspettarmi un avviso di garanzia da San Pietro?

FRANCA VALERI

Non ho molto da dire: bella, brava, dolcissima, ancora forte a 94 anni. E senza una ruga. Baglioniiii?

LARGO AI GGGIOVANI

Ormai sto su solo grazie al caffè, sarà la quarta tazzina in una sera. Non sono più er ghepardo de ‘na vorta e non riesco a fare troppo tardi la sera. Tant’è voglio vedere i nuovi talenti. E faccio bene: Diodato porta una canzone bellissima (anche se pare invasato mentre grida “BABILOOONIAAA BABILOOONIAAA”); Zibba, modestamente mio conterraneo, ha una voce supersexy che supplisce una canzone un po’ “già sentita”; Meno interessante Filippo Graziani, del tutto tralasciabile Bianca. Anche qui, a dare il meglio è di nuovo la truppa di Vanity Fair:

Che riconferma l’imminente spostamento su RealTime, ormai è una certezza.

CONCLUSIONI

Abbiamo capito che stiamo andando di pari passo con la storia; abbiamo avuto un passato glorioso: le Kessler, Franca Valeri, Baglioni, la Carrà, De André. Oggi ci mancano nomi all’altezza. Domani, però, forse torneremo a splendere. O a scorrere (perché loro, gli Afterhours, loro sì che sono grandi). 1927119_10151892501636260_1656843583_nIn ogni caso, se continuano a bruciarsi così in fretta tanti protagonisti del passato, durante l’ultima serata dovranno fare una seduta spiritica per evocare gli ospiti. Nel dubbio, vado a recuperare la tavola ouija e vi lascio con la selfie di Francesco Sarcina. Dài, non fate quella faccia: ve la sareste fatta pure voi.

Erika Muscarellafor malacopia