[LA REGINA TELEVOTA, ANCORA]

Il boudoir della reginaVoto 1 agli autori del Festival che senza alcune decenza intellettuale, affettiva ed estetica hanno messo la Valeri a parlare su un palco. E non mi si venga a dire che è un mostro sacro del teatro, che è bravissima, etc.: proprio per questi motivi, proprio perché le vogliamo tutti un gran bene, le difficoltà, le sue difficoltà da splendida donna ultranovantenne andavano protette. Una carezza per te, Franca.

Voto 2 alla classe innata della pallanuotista di rosso vestita. Lo charme etereo di un vestito squarciato su un tronco d’albero nella tenue tonalità del rosso fuoco. Complimentoni.

Voto 3 agli errori di gioventù, che magari ti fai un paio di tatuaggi tribali sulle braccia che manco uno scaricatore di porto e poi da grande diventi direttrice di un museo e ti invitano sul palco dell’Ariston. Su cui proprio non puoi trattenerti dal mettere un abito senza maniche. Eh.

Voto 4 alle donne che non sanno camminare sui tacchi ma si ostinano a metterli. Il tacco 15 è come l’intelligenza: o ce l’hai o non ce l’hai. Tertium non datur, o trattasi di accanimento terapeutico.

Voto 5 allo strazio che pure proverà Frida NostraSignoradiGucci nel constatare insieme a noi che l’abito rosso tartan sulla Littizzetto fa esattamente l’impressione che non doveva: tovagliato da picnic.

Voto 6 alla scelta salomonica- e assai paracula-di far esibire anche i giovani esclusi nella serata di sabato. Un Paese che crede nel merito, nella competizione e nel dare i contentini facendo tutti fessi e contenti. Alè.

Voto 7 alla vestaglia finale indossata da Fazio. Ottimo escamotage che faremo nostro nelle prossime serate, al fine di coprire le sempre più ingombranti gonadi.

Voto 8 a Noemi. Tanto coraggio nel vestire, nel pettinarsi e nell’ingioiellarsi va premiato. Eroica.

Voto 9 a Zibba. Punto.

Voto 10 a “Io non so come fai a sbattermi così”, verso della canzone “Babilonia” della nuova proposta Diodato. Lui ha sfruttato il clamore suscitato dai Papaboys contro Rufus Wainwright per muoversi in sordina e piazzarla lì, all’incrocio dei pali. Con una rovesciata di novanta gradi, suppongo.

Lode a Claudione Baglioni, che ha avuto la lungimiranza di scriverle da giovane le belle canzoni cantate stasera, prima che il botox gli invadesse pure gli ultimi interstizi cerebrali.

E last but not least, voto 0 alla cattiveria- soprattutto femminile, perché quando si tratta di essere becere ci esce straordinariamente bene- che ha avuto da spettegolare sulla nuova gravidanza che si intravedeva nel più elegante abito del festival finora, quello della Smutniak. “Troppo presto dalla morte dell’ex compagno”, “Zingara e ricca”.  La madre degli scemi è sempre incinta, ma non è figa come Kasia: sarà forse questo il problema?

La regina

Martina Del Castello per malacopia