Malacopia_racconti_di_primaveraImmersi in quel clima nostalgico, a tratti malinconico, si emette un profondo sospiro, in cui senti che l’aria è impregnata da un profumo di talco e fiori di campo e dà l’impressione che ti passi fra le mani sfiorandoti le dita. Lentamente chiudi gli occhi per annusarla fino in fondo e la fantasia dilaga a briglie sciolte, mentre l’aria sembra stia sfiorando ora il collo, poi i capelli e finisci per accorgerti, in maniera quasi imbarazzante, che stai sorridendo.

È quasi sempre così, tra i cimeli e le anticaglie ogni cosa riprende vita, si può creare una storia attorno a qualsiasi cosa si voglia, oppure diverse. Nella curiosità di scoprire cosa c’è dietro ad un abito confezionato a mano, ad una piccola valigia di pelle usurata o nel trovare un biglietto ripiegato, puoi farti tante domande e darti tante risposte, a seconda del corso che vuoi dare alla tua storia.

È così che inizi a pensare che lui era giovane allora, ed era bello, davvero. Si distingueva per la sua intelligenza nell’esprimersi e per il suo fare composto e gentile, ma ciò che colpiva più di tutto era il suo sguardo caratterizzato da un timido coraggio. Ci pensava su più e più volte, non pronunciandosi rispetto al da farsi e non muoveva un solo passo finché il coraggio non aveva superato la sua timidezza.

Certe volte non si parla per paura della risposta, o per paura e basta, preferendo ricordare nostalgicamente il passato, però, molto spesso, non si osa neppure pensare che quella risposta possa essere gioiosa, quella che il nostro cuore desidera sentire, o magari è proprio questo ciò che spaventa di più.

Mordendosi nervosamente l’interno della guancia, tra i profondi sospiri disarmati, lui pensava e ripensava e, poi, finì col scrivere tutto il suo amore ad Olivia, proprio in quel giorno speciale. Ora, a questo punto, ci si può immaginare quanto coraggio dovette tirar fuori per sfondare il muro dell’orgoglio, prendere quel pezzetto di carta e buttare giù, nella sua maniera timida, quei versi frenati ma sinceri, chiedendosi se Olivia ne sarebbe stata felice. Si può vedere la penna che scorre stretta con forza tra le dita nervose, sentire i sospiri che crescono man mano che la scrittura procede e provare una dolce tenerezza nell’intuire che la guancia non ha tregua dai piccoli morsi finché l’inchiostro non ha dato vita all’ultima parola.

Credi assolutamente che Olivia non desideri altro che leggere quelle parole e sapere che le arrivarono da lui proprio in quel giorno speciale ti fa battere il cuore dall’emozione.

Ora, ci si aspetta che il protagonista della storia muova un altro passo, il biglietto è stato scritto, ma per cosa? E piuttosto, chi è realmente il protagonista?

Olivia sembra una figura così flebile nell’immaginario, quasi da non sentirne nemmeno i respiri. Pian piano ti fermi, fai silenzio attorno a te e ascolti, scorgi un battito. Ecco, il cuore di Olivia batte così forte da fare rumore, senti i suoi respiri rapidi e affannati dalla paura, e vedi che le sue dita si stuzzicano nervosamente l’una con l’altra. Tu sei lì, che osservi la scena, chiudi gli occhi così forte che la fronte si corruccia buffamente e con tutto il fiato che possiede la tua voce irrompe nella mente: – Buttati Olivia! Ti prego! Non avere paura!-, poi, ti volti da lui e gli sussurri dolcemente: – Ora vai!-.

Il coraggio non ha compromessi. L’amore non ha compromessi. La vita non ha compromessi.

Ognuno è il protagonista  della sua storia.

La fronte lentamente si rilassa e gli occhi si schiudono, osservi attentamente e vedi i loro sguardi che si incrociano e adagio si avvicinano, poi i loro respiri si fondono in un bacio e noti teneramente che le loro dita si intrecciano, unite, senza paura. Così, finisci per accorgerti nuovamente che stai sorridendo. Ora la malinconia ha lasciato spazio alla speranza e la mente non rovista più freneticamente tra i ricordi, ma galoppa tra i sogni, i sospiri diventano distesi e rumorosi e ti accorgi che sorridere non è più imbarazzante.

Sara Rivieccio