Ecco a voi, malacopiosi, la Malinvista a Massimo Balloi, Art director: Video music, Fashion, Art.

994226_10200852548628042_744355398_n Tu e malacopia: cos’è per te la malacopia? Ci racconti un episodio che ha a che fare con la malacopia?

“Bruttacopia” era come la nominavo a scuola. Era sempre molto segnata, piena di cancellatura con rimandi di numeri, che riportavano ad interi periodi che andavano incollati quando poi si copiava in bellacopia, che trovavo un esercizio odioso ed inutile… Io amavo la malacopia! Onde per cui oggi per me la malacopia è la bellacopia. Uso tutto ciò che prima avrei dovuto culturalmente cestinare: può essere un movimento sbagliato della video-camera, o una foto tratta da un video, quindi in azione, o un abito che presenta delle pieghe o magari un set non limpido, poco chiaro con la nebbia. Come il nostro reale… Imperfetto. Mi affascina molto. Per un evento con presentazione per un marchio molto prestigioso mi servivano delle specchiere, dorate, barocche; le trovai, enormi, grandissime ma purtroppo nuove di zecca. Spesi molti giorni per invecchiarle, per riportarle al naturale, allo stato grezzo, quasi primitivo. Energicamente grattavo le cornici delle specchiere e le ridipingevo, in continuazione. Volevo far emergere la malacopia di quelle bellissime specchiere barocche. Ecco il mio rapporto con la malacopia: direi intrinseco, viscerale.

Lavoro: di gruppo o solitario?

Entrambi. Un po’ come per il sesso: si può fare in tanti oppure da solo! L’orgia lavorativa può creare troppa creatività e se si è in troppi artisti può diventare una bomba. Credo nel lavoro solitario selettivo, ad ognuno il proprio e che sia perfetto. Per non incombere nell’imperfezione altrui io faccio tutto da me.

Ci descrivi il tuo lavoro: come lo vivi e come lo pensi?

1044370_10200852550628092_1188322946_n“Vivi ritirato e nella quiete, e sii selvaggio e rivoluzionario in ciò che crei”. Lavoro come art director di sfilate, di eventi, di vetrine, di set fotografici e dirigo i video dei/sui miei lavori che rivivono attraverso i miei shorts, sparsi per il web. Voglio lasciare un testamento artistico, una testimonianza filmica della mia vita professionale, poco conosciuta perché è fuori dai circuiti televisivi, per mio espresso volere. Quindi Arte come Vita, e Vita come Arte.

Cos’è per te la creatività?

La creatività è la linfa vitale della mia vita e penso lo dovrebbe essere della vita di tutti. Noi nasciamo solo per poter creare e gioire delle nostre creazioni. La creatività sempre associata all’ambiente naturale, quello delle luci e dei colori reali e che ci viene offerto quotidianamente e’ a mio avviso il massimo. Lo sguardo che diamo a ciò che ci sta intorno attimo per attimo è creazione, pura, vera. Solo guardando, o ascoltando o olfattando noi creiamo.

Creativo è anche utile? Si. No. E perché no? …Meglio se utile sempre e comunque.

Un’idea per il futuro. Il futuro l’ho sempre visto in maniera cinematografica. Penso al Kubrik di 2001 Odissea nello Spazio.. Tutto bianco, molte pillole, computer ma sempre legati alla clava (o al penis).

…con amore

Massimo Balloi e malacopia