Dopo due settimane di deserto cinematografico, almeno in zona mantovana, ho iniziato il conto alla rovescia quando ho letto dell’imminente uscita di “Lucy”.
La stagione è iniziata decisamente male, infestata da film stile “Tartarughe Ninja” e cartoni animati che ormai non escono a Natale ma, ahimè, tutto l’anno. I film di Venezia, nonostante le critiche, sono state le solite meteore, con uscite in orari impossibili o a giorni alterni o in sale dove facevano da tappabuchi fra un film di richiamo e l’altro.
Giovedì è uscito, dunque, “Lucy” di Luc Besson con Scarlett Johansson. Il trailer era mozzafiato e promettente (quanto mi piacerebbe essere colui che monta i frames affinché riescano ad attirare le persone). Anche in questo caso, il trailer è stato ingannatore, decisamente meglio dell’intero film. Qui la trama.
Già le prime scene di aprono a… “cavolo, come ho fatto a non pensarci…” per poi sprofondare in una narrazione con troppe pippe filosofiche. Alcune immagini sono decisamente trash ed altre assolutamente da rimanere a bocca aperta. In effetti tutto il film è così, una alternanza di buoni momenti, riusciti e godibili ed altri tutti simili a immagini da lsd o da post effetto lisergico. Pessimo il doppiaggio (ancora una volta i poliziotti francesi parlano come il famoso Ispettore Clouseau).
Se Scarlett nell’ultimo film in compagnia di Capitain American era sexy e sensuale nella sua tutina blu notte, qui è l’opposto. Non ha l’appeal di Nikita, non ha una forza da maledetta predestinata… Insomma, non c’è. Resternno forse il suo abitino di pelle borchiata e forellato ed un paio di Laboutin nere, tacco 12. Resteranno alcuni inseguimenti anche se non riusciti del tutto, resteranno pure alcuni (troppi?) riferimenti ai video di Madonna, dall’inizio di “Die Another Day” fino a “Ray of Light”.
Il finale è assolutamente trash. Lucy sul trash! Le scene al rallenty hanno pure stancato. Insomma, c’è più di qualcosa che non va.
Va invece, e molto bene, funzionale in ogni scena, la colonna sonora di Eric Serra, con l’immancabile pezzo classico (Mozart) e una bella canzone sui titoli di coda, cantata da Damon Albarn. Ma anche la musica non fa miracoli!
Come inizio stagione, non è certo un capolavoro. Una cosina da domenica pomeriggio fra coca cola e popcorn, in mezzo ad una platea di 12/13 enni. Mi sono giusto chiesto se non avessi sbagliato sala o se avessero cambiato film all’ultimo momento.
Gianni ressi per malacopia
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