La Pasqua è trascorsa da pochi giorni e anche lei non è sfuggita alla Cakemania.

Tutto si può decorare con la PDZ (=pasta di zucchero, ndr.), dalle colombe alle uova di cioccolato e persino la tradizionale pastiera napoletana. Anche se questo per me equivale a disegnare i baffi a Monnalisa! Non c’è limite alla fantasia e alle migliaia di stampini e attrezzi che consentono di creare nastri, pizzi, merletti, fiori… Ma vi assicuro che ci vuole tempo e fatica per realizzare una torta di questo tipo.

Ebbene sì! Ne ho realizzata qualcuna anch’io, lo confesso. Come una brava scolaretta, ho appreso e applicato le regole base di quest’arte. Dopo aver bagnato il Pan di Spagna e averlo farcito di crema, si lascia riposare il dolce al freddo per qualche ora, coperto e tenuto “in forma”. Successivamente si “stucca” con la crema al burro. Una volta che si sia indurita in frigo, si può “vestire” la torta con la pasta di zucchero e poi decorarla. Badate bene, o voi profani: molte delle decorazioni debbono essere preparate con qualche giorno di anticipo perché mantengano la forma quando si applicano sulla torta!

In effetti, a pensarci bene, oltre ad essere provetti pasticceri, qui bisogna avere una buona manualità per modellare, fantasia per creare, attitudine a dipingere… Moltissime sono le tecniche per decorare. Per fortuna, ho un’amica genovese, la cake designer Samantha Camedda, alla quale pongo un’infinità di domande. L ei con pazienza mi istruisce, e forse proprio questa passione comune ha dato inizio alla nostra bella amicizia. Ultimamente ha partecipato, classificandosi terza, al campionato del “Cakeaway, Fiera di Genova”, importante manifestazione del settore. Un altro incontro rilevante è “The Cake Show” che si è tenuto a Bologna. Durante questi eventi si possono ammirare le creazioni esposte dei Cake Designers (che sono organizzatissimi e hanno anche un sito!) e partecipare a corsi dimostrativi.

Insomma, chiunque abbia fantasia, manualità e sappia sfornare un Pan di Spagna alto sette centimetri, può cimentarsi in quest’arte e farla diventare persino una professione. Personalmente preferisco farlo rimanere un hobby, decidere se e quando preparare un babbà tradizionale o un dolce con la pasta di zucchero e scegliere il soggetto della mia creazione/creatura. I miei clienti preferiti e più soddisfatti sono i miei bimbi. Per fortuna con loro basta poco e vedere i loro occhi pieni di meraviglia ripaga la fatica e le ore passate a confezionare più di cento fiorellini e altrettante perline, stelline e compagnia cantando.

In conclusione: “Donne, dopo l’arrotino, è arrivata la passione per il Cake Design”! Siamo in carriera, madri, mogli, infermiere, giardiniere, cuoche, animatrici, colf, insegnanti… Ma se siamo pure un po’ cake designer è meglio!

Ida Matarese

for malacopia

Grazie a Samantha Camedda per le foto!