[LA REGINA CALZA]

Il boudoir della reginaE fu così che, invece di impiegare le proprie energie per tracciare una mappa very user-friendly– diciamo pure “a prova di cretino”- per arrivare al punto G di ognuna di noi, fecero una mappa completa delle calzature da donna.

Ora, senza voler essere pedanti e dire che la completezza non può essere associata a un argomento degno di così tanta perfezione, perché la finitezza è concessa solo ai poveri mortali, mentre tutte noi sappiamo che le nostre scarpe dimorano in quell’ambiente iperuranio, tra i serafini svolazzanti e i cherubini amorosi, dirò che ciò che mi ha più turbata è il fatto che l’abbiano rilasciata così, senza precauzioni per l’uso. Come se ognuna di noi potesse permettersi tutto: e no, mie care. Avete visto la Aniston, che aveva impalmato Brad Pitt: poi la giustezza e il senso estetico dell’universo si ribellano e arriva la Jolie di turno, ecco.

Dunque, cerchiamo di dare un giusto senso alle cose e di capire:

  1. GLADIATOR HEEL SANDAL: solo se avete le gambe di Kate Moss o, al massimo, la personalità di Lady Gaga. In tutti gli altri casi, sembrerete più simili alla soppressata calabrese.
  2. STACKED HEEL SANDAL: qui l’insidia è massima: non solo ci vuole il piede curatissimo, ma pure la caviglia fina. Perché già ci ostiniamo a mettere la Converse- sì, quelle che mettiamo tutte quante perché “sdrammatizzano”, quando in realtà alzano la posta in gioco da “film drammatico” a “horror”- tutto il resto evidentemente fuori luogo è da considerarsi accanimento terapeutico.
  3. JELLY SANDAL: no, dico, vogliamo parlare del profumo di lavanda del piedino dopo essersi liquefatto insieme alla plastica in un tenero pomeriggio di agosto?
  4. TALL GLADIATOR SANDAL: se siete capaci di tenere a bada i leoni passi, ma se avete a che fare con i micetti, io eviterei. É un po’ come il leopardato: su Liz Taylor è un conto, su Eva Grimaldi un altro.
  5. MOTORCYCLE BOOT: qui l’insidia potrebbe essere un plus; tagliano le gambe, diciamocelo, sono antiestetici peggio del tribale sulle vertebre lombari. Tuttavia, se il fidanzato è motociclista, possono tornare utili. E, fidatevi della vostra Regina, abbinati solo con dell’intimo raffinatissimo- seta pura, pizzo francese- sono il dettaglio che non ti aspetti. Poi, certo, mettete la quinta e scompigliategli il capello, al fortunatissimo.
  6. PLATFORM SNEAKER: neanche la candida vaginale è così poco auspicabile per una donna. Dunque, solo se vi state riabilitando dalla rottura dei legamenti. Punto.
  7. D’ORSAY FLAT: non solo la ballerina, ma la ballerina culturalmente chic. Se siete la nipote dimenticata di Kennedy o la responsabile della galleria d’arte più importante di Parigi. E no, non ci provate nemmeno ad abbinarla alla giacca di Zara. Solo Yves Sain Laurent. Rive Gauche.
  8. OVER THE KNEE PLATFORM HEEL BOAT: queste davvero non se le può permettere nessuna: solo Julia Roberts in Pretty Woman. Dunque è al pari della scarpetta di cristallo di Cenerentola, pura utopia. Tuttavia, alcuni tacchi dobbiamo avere la sfacciataggine di metterli solo per noi stesse. Magari tra le mura domestiche, non in pubblico: l’autostima, belle mie, inizia dal piacersi spudoratamente.
  9. STILETTO di qualsiasi colore, con qualsiasi abbinamento, in verticale mentre calpestate il mondo o mentre siete stese su un letto, purché gli rendiate onore. Perché lo stiletto è una scarpa esigente e ha una regola che deve essere obbligatoriamente rispettata per esserne degne: se lo mettete su un cuore, spingete a fondo e trafiggete. Senza pietà.

Per tutte le altre incapaci ci sono pur sempre le ballerine.

La Regina

Martina Del Castello per malacopia

image