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[LA REGINA RICORDA]

Malacopia_LaRegina_BoudoirDellaRegina_copNostalgia significa avere degli occhi pensanti“: e pesanti, aggiungerei. Ho letto questa definizione da qualche parte, e mi è sembrata azzeccatissima. Sì, perché la nostalgia sono quelle lenti che ti si attaccano sugli occhi manco fossero gli occhiali di Karl Lagerfeld: tutt’uno con chi li indossa, indistinguibili. Ora, non ci interessa tanto cosa sia questa nostalgia: Odisseo ci ha frantumato la qualunque con questo dolore per il ritorno, dopo aver fatto scorribande in ogni dove; lui probabilmente aveva nostalgia di un paio di mutande pulite e di un buon pasto caldo- non si chiama nostalgia questa, questa si chiama “le altre sono divertenti, ma vuoi mettere che brava moglie è Penelope”. Ecco.

Così come non ci interessa che il termine nostalgia sia stato identificato molto più recentemente da uno svizzero, in una tesi medico-scientifica, il che toglie molta magia al tutto. Semmai, ci interessa che i più grandi teorici dell’argomento siano stati Al Bano e Romina: “Nostalgia, nostalgia canaglia / Che ti prende proprio quando non vuoi / Ti ritrovi con un cuore di paglia / e un incendio che non spegni mai”. Vette insuperate e insuperabili.

A noi, tuttavia, interessano più le diverse forme di nostalgia.

1) LA NOSTALGIA PER QUELLO CHE HAI VISSUTO E CHE NON TORNERÀ MAI PIÙ
I primi giri in bicicletta senza rotelle; quella sensazione di potenza la prima volta che ti sei allacciata da sola le scarpe e quando ti sei messa correttamente il primo Tampax- risultati entrambi conseguiti senza una laurea in ingegneria; la scelta del diario per la scuola; lo struggimento per certe collezioni di Gucci firmate da Tom Ford- perché quelle sai che davvero non torneranno mai più; per non dire di quanto immutabile sia la condizione per cui i pantaloncini corti non puoi più permetterteli: pure quelli, chiusi nel cassetto estivo, con tanta amarezza.

2) LA NOSTALGIA PER QUELLO CHE HAI VISSUTO E CHE FORSE RITORNERÀ
Il tornare dalle vacanze, i programmi per settembre che più che un mese sembra un bollettino di guerra: dieta, lavoro, palestra, risparmio, selfie che crescono di quantità causa depressione ma diminuiscono di qualità causa abbronzatura che se ne va. Quella nostalgia insomma, che speri possa tornare presto, magari a febbraio e non a settembre prossimo, quando magari riuscirai a farti quella benedetta vacanza in Thailandia che senti di meritare da troppo tempo. Le foto postate da Marchisio sul proprio profilo Facebook: ti ci affezioni appena le vedi e, quando iniziano a mancarti un po’, ne arriva subito un’altra. Quell’idea malsana che ti prende quando incontri sulla tua strada un bellissimo uomo e hai quel vago ricordo che ti punge, quella flebile, flebilissima, vocina nostalgica che ti dice “ma pensa come sarebbe bello se me+te diventasse noi”: quella nostalgia della prima persona plurale, insomma, dopo anni al singolare.

3) LA NOSTALGIA PER QUELLO CHE NEMMENO HAI VISSUTO
Quella sensazione che ti pervade quando Paolo Fox ti preannuncia giornate fantasmagoriche, in questi casi, DEVE azzeccarci, negli altri, sicuramente si sbaglia e poi, ti pare che io credo agli oroscopi- il futuro che è da conoscere solo quando è al di sopra delle aspettative. Il fisico perfetto, nonostante i carboidrati. Quel tramonto a New York- in autunno, sulle foglie croccanti di Central Park- che non hai mai visto ma sai che è proprio così come te lo immagini.

La regina

Martina Del Castello per malacopia

Illustrazione di Florian Contegreco.