[LA REGINA LEGGE]

Il boudoir della reginaE poi capita la prima giornata di maggio, quella in cui non capisci perché il lavoro si festeggi non lavorando- nel resto del mondo, non nel Regno, ovviamente-, e stai lì che leggi il tuo giornale preferito (IL, ndr.) con la tua musica di sottofondo preferita (Nina Simone, ndr.). Succede pure che stai leggendo un articolo sul calcio. Il CALCIO dico: manco il rugby, che noi donne abbiamo imparato a farcelo piacere, non fosse altro per tutte quelle barbe. Insomma, un certo Michele Dalai, che molto deve sapere di come va il mondo e delle segrete armonie degli estrogeni, scrive, a proposito di un calciatore: “Tévez corre con la poca grazia di un cavallo da tiro e non cade (quasi mai), copre la palla come un uomo parecchio più grande di lui e la protegge, poi d’improvviso veste il tutù dell’étoile e produce colpi e colpi di genio in sequenza”. Eh.

E quindi alla fine capita che, in quella stessa prima giornata di maggio, focalizzi molto chiaramente quella sibillina consapevolezza, scarnificata in realtà da tempo- ché i cavalli tu li conosci bene, e il tutù è stato sempre sogno recondito da bambina- che tu non vuoi un uomo. Vuoi un Tévez. E che nella vita vuoi fare quella palla lì. Ecco.

La regina

Martina Del Castello per malacopia