Ho voglia di essere reprensibile.

Di far cose per cui potermi permettere il lusso di pentirmi.

Non mi interessa il pensiero controcorrente più alla moda,

ad esser controcorrente come un branco di salmoni

al giorno d’oggi siamo buoni tutti.

Mi interessano, invece, i gesti che mi assomigliano

l’interrogarmi sui valori che rappresentano

poter valutare giusto e sbagliato

sentendomi libero di scegliere.

Non voglio consumarmi nell’attesa,

questo sarebbe uno spreco,

se lo sparo d’inizio tarda ad arrivare

preferisco alzarmi di scatto e correre da solo.

Se le persone educate mi dicono di sedere e attendere

educatamente mi alzerò ed agirò, quando, e se, per me sarà il momento.

Qualcuno se ne avrà a male ed avrà qualcosa da ridire.

Mi sentirò orgoglioso di aver fornito un argomento ed un motivo di essere a Lor Signori,

Io alla fine della corsa avrò cadute da raccontare e cicatrici da ricordare,

e saranno tutte mie.

Col sorriso affronterò le critiche e le ascolterò, cercando di farne tesoro.

Sebbene feroci, parlano di me in movimento.

Per quanto Zen possa essere,

della stasi, c’è veramente poco da dire.

Ho voglia di essere reprensibile.