Malacopia_Maria_Teresa_Scorzoni-per-profilo-300x225In un mondo dominato dall’incompetenza e della maleducazione non tutto è perduto se un piccolo manipolo di gentleman ancora vive e lavora. Dove? Nella pasticceria Giotto del Carcere di Padova. Se non ci credete leggete la storia che abbiamo vissuto e archiviato nella scarna rubrica “buone notizie”.

I fatti narrati risalgono a qualche settimana prima di Pasqua. Siamo in quel di Bazzano, provincia di Bologna, in un delizioso ristorante prospiciente la piazza dominata dalla bella e antica rocca. Mio marito e io stiamo gustando una colazione leggera quando assistiamo alla consegna di una colomba pasquale a una coppia che sembra non aver mai sognato altro nella vita. Il fatto c’incuriosisce, chiediamo lumi e la titolare del ristorante ci spiega che il dolce è prodotto dalla miglior pasticceria d’Italia, la Giotto, appunto, gestita dai carcerati di Padova. Ingolositi, ne ordiniamo una pure noi e la Domenica delle domeniche portiamo in tavola la nostra sorpresa. Nella plastica che incarta la colomba però c’è un piccolo foro e l’aria ha provocato un po’ di muffa. Peccato. Ricomponiamo il tutto, lo riportiamo in quel di Bazzano e riceviamo in cambio le gentili scuse e quanto pagato. Per noi la questione è finita lì: in un periodo di superlavoro può capitare che un prodotto artigianale incappi in qualche problema e l’episodio ci passa di mente.

Pochi giorni fa invece ci viene recapitato un bellissimo pacco con allegata una lettera che recita più o meno così: 

Gentile cliente, 

a proposito di quanto accaduto le porgiamo le nostre scuse e desideriamo dare spiegazioni. 

Tutti i nostri prodotti, una volta inseriti nel sacchetto alimentare, passano al locale adiacente dove vengono confezionati da un altro team di ragazzi. Evidentemente il sacchetto si è lacerato accidentalmente quando veniva tolto dal carrello di passaggio. Non ce ne siamo resi conto e così, purtroppo, il prodotto è partito. 

Ci teniamo a mandarle ora un dolce, più inerente a questo periodo, per darle modo di testare la qualità dei nostri prodotti e, in segno di scuse, una preziosa ceramica Giotto di nostra produzione”.

Il dolce è una vera prelibatezza, la ceramica bellissima. Noi siamo commossi. Questo gesto, questa lettera, ci sembrano un arcobaleno in una giornata grigia, un profumo di fiori in un inverno gelato, un prato di margherite nel deserto.

Grazie. Abbiamo incontrato gli ultimi gentleman della storia, siamo davvero fortunati! 

Maria Teresa Scorzoni per malacopia

PS:: non vorremmo fare facili considerazioni sulla funzione rieducativa della pena, ma abbiamo l’impressione che un giretto in carcere farebbe bene a molti di noi, uomini e donne liberi di fregarcene degli altri.
magi