IdaFlamenco2Nel mese di aprile si è svolta la seconda edizione di “La Spagna a Bologna“, un evento ricco di appuntamenti con mostre, degustazioni, conferenze, proiezioni cinematografiche. L’evento aveva già toccato le città di Genova e Bari, con lo scopo di promuovere la cultura e le tradizioni della Spagna anche attraverso spettacoli di musica e, naturalmente, danza flamenca.

Il Flamenco è un universo multicolore, multiforme, attraverso il quale ognuno può trovare la propria dimensione. È un po’ come la vita: incassi colpo dopo colpo, fino a che un giorno esplodi per scaricare l’energia accumulata… e dopo tutto ricomincia. E poi, parliamoci chiaro:  quale donna non ha mai desiderato indossare un seducente abito a sirena tutto rouches e balze, mettere fiori e penetas tra i capelli, grandi orecchini pendenti, per salire su un tablao e pestare i piedi fin quando il chitarrista chiederà pietà? E, magari, scambiare qualche sguardo incandescente con un Antonio Marquez o un Joaquìn Cortés.

Ma il Flamenco è molto di più: è la storia di un popolo oppresso e perseguitato, che ha sviluppato dalla voce cantata, detta cante jondo, i diversi stili di danza e musica, il cui nodo è così stretto da non potersi sciogliere, e il ritmo, il compás, è lo stesso pulsare del cuore quando prova gioia, amore, sofferenza.

flamencoSe avete litigato con i numeri cercate di fare pace, perché è fondamentale mantenere il compás di una danza a tempo binario come la Rumba o il Tango Flamenco e un’altra a tempo ternario come la Bulerias, l’Alegrias o la Soleà. Per fortuna, il massimo cui si arriva a contare è il numero dodici… in spagnolo naturalmente! Per esercitarvi nei primi tre può essere utile ascoltare più volte una canzone di Ricky Martin; per il resto, dovrete applicarvi molto, soprattutto negli accenti dei vari ritmi che vengono accompagnati dalle palmas, che non sono le piante, ma il battere delle mani a tempo.

Danzando il Flamenco si interpreta una filosofia di vita che esprime la consapevolezza del dolore nella nostra esistenza, dalla nascita alla vita, la libertà, il destino, l’amore e la morte. La potenza comunicativa di quest’arte è un’espressione culturale che va letta nell’insieme di tutti i suoi elementi, complementari tra loro. Bisogna ammettere che si deve essere veramente appassionati di questo genere, perché magari al ballerino, cantante o musicista flamenco possono sembrare una durata ragionevole quei dieci minuti di rasgueado, zapateado e “Ayayayyyyy”, mentre allo spettatore occorre una grande dose di concentrazione per arrivare alla fine dell’esecuzione, che comunque è sempre di grande effetto!

IdaFlamenco6Negli ultimi anni il Flamenco si è contaminato con altri generi come il Jazz e il Pop e gli spettacoli sono costruiti seguendo uno stile più moderno, dalle scenografie ai costumi, ad un impiego più ampio di strumenti anche classici come il violino, il violoncello o il flauto traverso. Tutto questo non diminuisce l’efficacia della passione e della fiamma che si agita nell’animo gitano, quel Duende che è insito nell’animo di ognuno di noi, lo spirito misterioso e ineffabile del Flamenco.

“Ayayayyyyy”!!!!

Ida Matarese

for malacopia