Malacopia_Terrestri_Giussani.copNel vostro viaggio su Terra, se davvero desiderate entrare nel gioviale spirito irresponsabile di Uomo, vi consigliamo di testare alcuni stili di viaggio molto apprezzati dalla specie. Vi saranno utili per comprendere meglio il rapporto tra Uomo e il suo pianeta e troverete divertenti alcuni dei paradossi che questa razza è in grado di apprezzare, quando in ogni altra parte dell’universo desterebbero serie preoccupazioni e sarebbero subito oggetto di una inchiesta della Magistratura Suprema.

Aerei

Il mezzo più veloce che i terrestri conoscano si chiama aereo. È una specie di astronave a forma di tubo con due appendici laterali a cui sono appesi inquinantissimi motori a propulsione incendiaria. Uomo utilizza un banale principio fisico di differenza di pressione sulla superficie delle appendici per sollevare gli aerei. Ci si viaggia scomodi per via della concentrazione dei passeggeri, seduti in modo che bisogna muoversi stando attenti a non toccare il proprio vicino. Meno costa il biglietto è più vicino è il vicino di posto.

La storia del volo per Uomo è iniziata appena cento anni fa. Praticamente, fino a poche generazioni prima, solo pochi visionari riuscivano a immaginare di staccarsi dal suolo ritoccandolo da vivi. Il grande sviluppo è iniziato davvero quando Uomo ha pensato che l’aereo fosse un gran comodo non per trasportare persone ma per andare a bombardarle.

Dallo sviluppo degli aerei sono nati i razzi. Carichi di esplosivo, questi erano ancora più comodi per recapitare messaggi incendiari, anche se con una scarsa precisione del destinatario. Solo come derivazione, Uomo ha usato questi razzi per raggiungere il suo satellite. Orgoglioso del risultato, tornato su Terra, ha messo a frutto l’esperienza creando missili balistici per colpire altri Uomo ma da molto più distante e con sempre più piccoli margini di errore. Oggi sul pianeta esistono un totale di missili in grado di distruggere almeno due Terra e provocare un secolo di inverno nucleare

Solo come prodotto marginale, Uomo ha in corso dei tentativi di raggiungere il più vicino dei pianeti a potenziale di abitabilità elevata. Con la sua tecnologia ha lanciato molti satelliti nello spazio e ha raggiunto il quarto pianeta del suo sistema solare con un veicolo esplorativo. In proporzione alle risorse dedicate, di questo passo e nelle migliori aspettative, Uomo non sarà in grado di creare una colonia extraterrestre prima di un secolo.

Da pochi giorni Uomo è riuscito a far atterrare una navicella su una cometa con una missione durata 12 anni. L’evento è stato vissuto con successo nonostante l’aspetto del veicolo fosse più simile a una lavatrice su un treppiede e nonostante l’elettrodomestico abbia impiegato un tempo esagerato per raggiungere quello che per noi è, alla fine, solo un sasso volante.

Per le scarse conoscenze di Uomo, che non ha la minima idea di come si sviluppi il Mare Universale, l’impresa è stata notevole. Alcuni notiziari hanno tuttavia preferito commentare l’abbigliamento dello scienziato che ha guidato la missione anziché la missione stessa.  

Raccomandiamo quindi di stare attenti a come vi vestite se vi capitasse di svolgere missioni spaziali in presenza di terrestri.

Ignorando questi dettagli, abbiamo già detto che uomo si comporta nell’inquinare il pianeta in cui vive come se ne avesse pronti altre 10 a disposizione per trasferircisi con estrema facilità. Solo pochi Uomo sono al corrente che il primo corpo celeste simile a Terra dista uno spazio che alla velocità di spostamento massima conosciuta implicherebbe un viaggio di secoli. Peraltro notate che Uomo non ha la minima certezza che un nuovo pianeta offra le stesse caratteristiche di Terra, convinto comunque di poterlo sistemare e lottizzare a suo piacimento, come in passato ha lottizzato luoghi molto caratteristici costruendoci spigolosi formicai squadrati

Non potendo dedicarsi ai trasferimenti interplanetari, Uomo si applica dunque con una certa diligenza a spostarsi da una parte all’altra di Terra con gli aerei bruciando una quantità di carburante per passeggero che nei nostri standard provocherebbe una denuncia interstellare per spreco di risorse preziose. Come dicevamo, però Uomo è soddisfatto dal poter dire di essere stato lontano e gli importa meno di dimostrare di essere stato felice in un luogo, magari a pochi metri da quello in cui vive.

Automobili

Alcuni Uomo hanno una vera passione per i moduli di trasporto personalizzati, chiamati “automobili” o semplicemente “macchine”, e per questo li usano volentieri. Gli Uomo hanno fama di essere molto creativi, ma della loro creatività non c’è traccia quando entrando in un bazar di auto e potendo optare tra vari colori, le scelgono tutte grigie metallizzate. O quasi.

Esistono varie misure di auto. Generalmente, nella scelta, il cervello di uomo bypassa la fase “a cosa mi serve davvero” a totale favore del “quanto mi si nota quando la guido”. Così capita che alcuni Uomo circolino con moduli auto enormi viaggiando da soli nei centri urbani dove sono costretti a muoversi lentissimi per il traffico e a fare complesse manovre per ormeggiare il veicolo al marciapiede, consumando peraltro grandi quantità di carburante. È un dettaglio completamente ignorato quello per il quale Uomo impiegherebbe meno tempo a percorrere la stessa distanza a piedi.

La creatività risparmiata nella scelta del colore, si sfoga con un deciso brio nell’attività di ormeggio, chiamata dai terrestri “parcheggio”. Doppie e triple file generano ingorghi con casualità geniale e il concetto di parallelismo tra auto e righe trova interpretazioni inusuali per gli standard galattici e la geometria universale. 

Solo i versatili microveicoli riescono ad accucciarsi tra le nicchie delle auto più grosse.

Anche per i veicoli individuali, il terrestre medio subisce il fascino per la velocità, rapportato naturalmente alla “sua” velocità. È orgoglioso di guidare ai per lui notevoli 200km/h, quando convertendoli su base interstellare otterremmo una misera prestazione di 55m/s alla quale si impiegherebbero 80 giorni solo per raggiungere l’unica luna che Uomo vede nel cielo di Terra. Ovviamente non si rende conto che nel tempo di un battito di sua ciglia, Terra ha percorso 30 km attorno al suo sole e l’intero sistema solare avanza nella galassia a 70.000 km orari facendo spostare Uomo nell’universo più rapido di quanto lui si sforzi di fare con il più veloce dei suoi veicoli. 

Uomo dedica grandi attenzioni alla sua auto anche quando è fermo. Sono in molti a concentrarsi sulla sua pulizia rovesciando sull’involucro esterno detersivi non completamente biodegradabili mescolati con acqua pulita che in tutti i quadranti dell’universo è una risorsa inestimabile. Per Uomo è solo un modo per trasferire la sporcizia da un luogo vicino e visibile (la carrozzeria del suo modulo) a uno lontano in cui, non vedendola, non è più un suo problema (il mare o un fiume vicino).

Uomo tende a usare la sua auto anche contro la sua salute in almeno due modi. Non si preoccupa di quanto inquina l’aria che poi respira e sceglie di usarla per spostarsi anche su brevissimi tragitti quando camminare gioverebbe molto al suo sistema motorio. È paradossale notare che, per certi Uomo, distanze brevissime come due chilometri sono snobbate per una vacanza ma diventano invece uno spazio enorme da percorrere a piedi. Meglio dunque usare l’auto e meglio ancora se si fa notare di averla grossa.

Con il senso della modestia che lo distingue, Uomo è orgogliosissimo della tecnologia raggiunta dai propri veicoli individuali. In realtà ha fatto solo qualche progresso per la parte elettronica ma il sistema di propulsione a combustione è praticamente identico a quello dei primissimi veicoli prodotti. L’energia generata da un veicolo convenzionale terrestre è infatti dedicata solo al 30% all’avanzamento, mentre tutto il resto è dissipato in calore. Praticamente è come se Uomo guidasse delle caldaie in grado di spostarsi mentre, se avesse applicato alle auto i progressi ottenuti sui processori, oggi guiderebbe probabilmente veicoli a emissioni zero con efficienza vicina al 100%. Siamo invece certi che Uomo preferisca applicare l’elettronica all’arricchimento estetico che non a congegni davvero utili.

A titolo di esempio, tenete presente che la stragrande maggioranza dei veicoli continua ancora a rimanere col motore termico acceso perfino quando è ferma in attesa di ripartire.

La setta dei pubblicitari si è molto dedicata all’automobile puntando sul connubio macchina-Uomo-femmina. Hanno attivato il seguente ragionamento sequenziale che ha molto attecchito sugli ingenui terrestri:

  1. abbiamo realizzato questa nuova macchina pensando a te e
  2. te la mostriamo assieme a questo esemplare  di Uomo-femmina
  3. non è uno degli accessori come potresti pensare dalle nostre immagini
  4. ma, come puoi vedere, appena avrai la nostra auto riuscirai anche ad attrarre un esemplare femminile adeguato perché anche tu sembrerai più bello
  5. e non ti preoccupare per il tuo vecchio veicolo, lo smaltiamo noi.

I punti 1 e 4 sono ovviamente falsi, il 5 non è sempre verificabile, il 2 e il 3 sono mistificazioni che divertono molto i pubblicitari. In questo modo questi predatori cercano di trasmettere il desiderio di acquistare un nuovo veicolo anche quando Uomo ne ha già uno e basterebbe solo che lo conservasse bene con una corretta manutenzione. Uomo non sa che nonostante quanto mostrato, al pubblicitario non importa niente dell’auto. Mentre lui è intento a testare l’auto che gli hanno appena rifilato, il predatore è infatti probabilmente impegnato a testare l’Uomo-femmina mostrato nel messaggio promozionale.

(…continua…)

…Grüezi a voi!

Stefano Paolo Giussani per malacopia