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Lezione 2: La storia della competizione (seconda parte)

Bentornati a MalaVision, l’unica rubrica senza soglia di sbarramento, che vi impregnerà di nozioni sull’evento musicale più seguito nel Mondo, su Marte, su una delle lune di Giove e nel Molise (che non esiste).

La scorsa puntata avete scoperto la storia della competizione dal 1956 al 1979 (che vi consiglio di leggere e mipiacciare se ancora non lo aveste fatto, così, giusto perché poi i gattini piangono ed è brutto quando sono tristi).

E allora senza indugio alcuno… COMINCIAMO! SIGLA!

Ci eravamo fermati agli anni ’80, che sono personalmente il mio decennio preferito degli #ESC, e che, quanto a vincitori degni di nota, non mi ha certamente deluso. Il 1980 si apre con l’Olanda che si sobbarca l’organizzazione della gara al posto di Israele e con la vittoria di Johnny Logan per l’Irlanda. Il 1981 vede invece la prima defezione italiana dopo quasi 30 anni e la vittoria del Regno Unito. Nicole, per la Germania, vince invece nel 1982, mentre nell’83 torna l’Italia ma è il Lussemburgo a strappare la corona ai tedeschi. In Lussemburgo la Svezia centra la vittoria, portando nel 1985 la manifestazione a Goteborg e dando il via a un evento memorabile (furono più di 10mila gli spettatori allo Scandinavium). In quella occasione vincono le stupenderrime Bobbysocks con La Det Swinge.

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L’anno dopo, a Bergen, la belga Sandra Kim con J’aime la Vie diventa la più giovane vincitrice del concorso (dichiarò di avere 15 anni prima del concorso ma in seguito si scoprì averne solo 13).

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Nel 1987 Johnny Logan ottiene a distanza di 7 anni la sua seconda vittoria all’ESC, cosa mai riuscita a nessun altro fino ad oggi. Arriviamo poi al 1988, e un’ancora sconosciuta Celine Dion vince il Song Contest. Ma come, non è canadese lei? Sì, ma il regolamento lo prevede e gli svizzeri la vollero per cantare Ne partez pas sans moi. Fu per lei l’inizio di una carriera epocale in Europa e nel Mondo.

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Nel 1989 Riva, per la Yugoslavia, vince a Losanna con Rock Me.

Anni ’90 che si aprono come meglio non si poteva fare: Toto Cutugno, l’eterno secondo, tr*****o anche nel 1990 a Sanremo (quell’anno vinsero i Pooh), si prende una sonora rivincita trionfando a Zagabria con Insieme: 1992 (in questa edizione furono molti i brani inneggianti alla caduta del muro di Berlino e all’Europa unita). Totone Nazionale, con tutta la tronfiezza del caso, si prende l’onere e l’onore di presentare l’edizione di Roma 1991 insieme all’altra vincitrice della competizione, Gigliola Cinquetti. Vinse Carola per la Svezia con Fångad av en stormvind.

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Tra il ’92 e il ’94 arriva la tripletta dell’Irlanda, con la prima serata di preselezione della storia dell’#ESC svoltasi nell’edizione del 1993. Nel 1995 la Norvegia riesce a spezzare l’egemonia irlandese vincendo con i Secret Garden. Ma l’Irlanda è sempre in agguato e si aggiudica in scioltezza l’edizione del 1996. A Birmingham 1997 Katrina and The Waves vincono per gli UK un festival che ha visto fino alla fine i Jalisse favoritissimi per il trionfo. Arrivarono solo 4°, e la Rai da questo momento decide che per l’Italia il gioco finisce qui (parecchie voci insisterono sul fatto che la votazione fu pilotata proprio dalla tv pubblica italiana allo scopo di non vincere e quindi non organizzare l’edizione successiva). Nel ’98 a sorpresa vince l’Israele con Dana International, la sola DIVA dell’#ESC.

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Si ricorda quell’anno per la votazione thriller, che vide gli israeliani trionfatori con un solo punto di differenza sul Regno Unito. Nel ’99 a Gerusalemme si aggiudica la gara la Svezia, con una canzone simil ABBA cantata da Charlotte Nilsson, Take me to your heaven.

Il nuovo millennio non porta con sé grandi avvenimenti, se non la qualità delle canzoni molto molto scarsa. Nel 2000 La Danimarca vince in Svezia, mentre nel 2001 e nel 2002 arrivano le prime due vittorie dell’ex blocco sovietico (si verificherà anche in seguito, per via del fatto che i paesi dell’Est Europa si votano tra di loro): prima l’Estonia e poi a ruota la Lettonia (a soli due anni dal debutto) si aggiudicano la gara. La turca Sertab Erener porta il primo titolo in patria nel 2003, ma l’Ucraina nel 2004 fa di più, vincendo per la prima volta ad appena un anno dal suo debutto e battendo la Lettonia in questo particolare record. Nel 2005 arriva anche la prima vittoria della Grecia con Helena Paparizou. Il 2006 vede il trionfo del primo gruppo Heavy Metal presentatosi all’#ESC, i Lordi, che con i loro abiti sobrissimi vincono ai danni del favoritissimo russo Dima Bilan.

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Nel 2007 arriva la prima, annunciata e pronosticata vittoria per la Serbia. Nel 2008 Dima Bilan si prende la rivincita dopo la bruciante sconfitta del 2006 vincendo a Belgrado. A Mosca 2009 vince Fairytale, il brano norvegese che quell’anno ottenne pure un ottimo riscontro commerciale nel vecchio continente. 

E arriviamo nel presente, dove si registra un grande successo di vendita dei brani vincitori. Lena nel 2010 porta in Germania il titolo con Satellite, spezzando la maledizione delle nazioni BIG. Nel 2011 ritorna in grande stile l’Italia con Raphael Gualazzi, che viene selezionato dalla Rai per tornare all’ESC. La sua Madness of Love raggiunge la seconda posizione finale, preceduto solo dall’Azerbaigian, alla prima sua storica vittoria. Nel 2012 a Baku arriva la vittoria per la Svezia con Loreen e Euphoria. La canzone ottiene la prima posizione nelle classifiche di 15 paesi e diventa il maggior successo eurovisivo dopo Waterloo degli Abba.

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Nel 2013 il trofeo rimane in Scandinavia, ma è la Danimarca a vincere con Emmelie de Forest. Nel 2014 invece trionfano come da pronostico la drag queen austriaca Conchita Wurst e la sua Rise Like a Phoenix, diventando velocissimamente un’icona gay e una degna rappresentante del suo paese nel mondo. E anche noi la amiamo tanto, vero? Invece, meglio stendere un velo pietoso sulla polemica di Emma Marrone. Da dimenticare.

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Quindi fino al 2014, questa è la classifica delle vittorie:

  • Irlanda 7
  • Francia, Lussemburgo, Regno Unito, Svezia 5
  • Paesi Bassi 4
  • Israele, Norvegia, Danimarca 3
  • Italia, Spagna, Svizzera, Germania, Austria 2
  • Monaco, Belgio, Yugoslavia, Estonia, Lettonia, Turchia, Ucraina, Grecia, Finlandia, Serbia, Russia, Azerbaigian 1

Per la storia degli Eurovision Song Contest è tutto! È stata una storia un po’ lunga, ma piena di soddisfazioni, di trash e di meravigliosità.

E mica è finita QUI! Nell’ultimo episodio di #malavision saremo alle prese con l’avventura dell’Italia in questi 60 anni di ESC. E ne leggerete delle belle. Parola di Roberto Carlino! *WOOF*

Andrea Ledda per malacopia