[LA REGINA TELEVOTA – SECONDA SERATA]

Malacopia_Ilboudoirdellaregina_imVoto 1 a Biagio Antonacci. Non so da dove partire: il santo patrono della Milf italica ha fatto un’ecatombe. La camicetta luccicante lo candida direttamente al prossimo Festival in coppia con Al Bano, a ballare un tango appassionato insieme, con buona pace di Romina (che pur di toglierlo alla Lecciso effettivamente lo preferirebbe gay). Il pantalone arrotolato lo manda invece dritto dritto alla Protezione Civile, che in Italia ci sta sempre qualcosa da fare con le alluvioni. E poi, a una certa, lasciamo che vada: Biagio vai, vai che la Signora in Salento sta in pensiero. 

Voto 2 ai collant color carne di Nina Zilli. Anche questo hanno dovuto vedere i miei poveri occhi stanchi. Come se non bastasse, l’impavida ha voluto aggiungere il tocco di eleganza: la stagnola in cui era avvolta manco fosse un cosciotto alle erbe. 

Voto 3 al Sanremo progressista. Innanzitutto basta con ‘sta storia che le vallette debbano parlare: vi assicuro che il vuoto è bellissimo quando si manifesta col silenzio- nessuno si aspetta da voi la risoluzione dei problemi di Hillbert. Guardate cosa è successo con Cracco: gli abbiamo inopinatamente dato il dono della parola e ci ha messo l’aglio nell’amatriciana. Se si fa parlare anche voi si rischia una guerra mondiale. Tacete, grazie. 

E poi i giovani: l’Italia ha bisogno di un Sanremo Act, una riforma coraggiosa che dica basta alla sezione “Giovani” a Sanremo. Sanremo è una Repubblica fondata su Nilla Pizzi, ricordiamocelo. 

Voto 4 alla giacca di Conti. Una sorta di mezzo tight con dettagli da smoking. Qualcuno ricordi a lui e a Salvatore (Ferragamo, ahimè) che dopo le 18 si mette lo smoking. In questo Sanremo la ricerca di uno strabenedetto smoking mi appare più complicata di quella per il punto G. 

Voto 5 ai Kutso. È una media matematica, lo ammetto; il tizio con i fiori addosso e con parrucca imperiale nel video mi ha emozionata, così come mi ha eccitata sentire la parola “petting” dopo i primi cinque minuti della serata (controllate che Adinolfi non sia svenuto per questa orrenda eresia). Però poi li guardo con occhio distante e devo dire no, e devo dirlo per il loro bene: cari Kutso, il tipo di ragazzo che va a Sanremo perché pensa che saltellare come un ossesso sul palco significhi essere iconoclasta non è sexy. Kanie West è sexy. Lenny Kravitz è sexy. Persino Tony Bennett è sexy. Toh, pure Britti. Il cantante ricco che fa il finto ribelle ci piace assai, il finto ribelle squattrinato che fa il cantante ci asciuga moltissimo. Ecco. 

Voto 6 a Biggio e Mandelli. Brutti come pochi ma finalmente abbiamo la contropartita per riavere i Marò a casa. 

Voto 7 al barattolo di Nutella che mi ha confortata quando è arrivato Pintus sul palco. Quando è partita la filippica contro il razzismo e gli integralismi e su Je suis Charlie non ce l’ha fatta neanche lui e si è autoinflitto una dissenteria. 

Voto 8 a Il Volo. Tutti vestiti di pelle, un po’ bondage un po’ vitellini con quei vocioni lì che smutandano tutte le ragazzine americane: Italians do it better, again. 150 (50×3) Sfumature di Grigio. Roarrr.

Voto 9 ad Arisa. Ancora voti altissimi per il suo look. Non le metto dieci perché quegli orecchini con le croci non si possono guardare. Secondo me domani la chiama Papa Francesco per dirle che basta.

Voto 10 ad Anna Tatangelo. Vestita divinamente. Nonostante Gigi D’Alessio. 

Voto 10 + a Carlo Conti che ha avuto il fegato di fare un’intervista scomoda, dicendo in faccia la verità senza mezzi termini, avendo il fegato di dire a una donna che è coraggiosa, poiché è davvero apprezzabile che costei stia invecchiando senza preoccuparsi di diventare brutta. Madre coraggio è una certa biondina che risponde al nome di Charlize Theron. Ecco.

La regina

Martina Del Castello per malacopia