I TARGARYEN

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I Targaryen non sono più una grande casata, lo sappiamo tutti. Grazie tante, caro Ned, per aver sostenuto il tuo best friend forever Robert nella sua rivoluzione!

Però in questa condizione di fragilità un fattore positivo c’è: a causa del suo tragico destino, appeso al momento solo al biondo crine di Daenerys Stormborn (dai troppi titoli per avere la speranza di ricordarli tutti), la quantità di “what if” che possiamo immaginare è praticamente sconfinata.

Iniziamo con una facile speculazione: se il Re Folle fosse stato solo un briciolo meno matto tutta la storia di Westeros sarebbe stata infinitamente meno sanguinosa. Senza roghi di Stark e piromanti a piede libero (e magari con un po’ di polso nel gestire il triangolo Rheagar-Robert-Lyanna) non ci sarebbe stata alcuna ribellione e la dinastia sarebbe pacificamente passata tra le mani del bel fratellone di Dany, con buona pace dei Lannister.

Molto bello, ma che noia.

Il motto Targaryen è “Fire and Blood”, tenergli fede con un sano massacro e un giuramento di vendetta mi sembra più appropriato.

Altro punto topico è l’idiozia molesta di Vyseris, il fratellino che si crede re. Forse ha fatto l’unica cosa giusta della sua vita vendendo la sorellina a Kahl Drogo per avere in cambio la corona. Per lui le prove generali di fitting sono state un po’ troppo incandescenti, e zio Martin ci ha regalato una morte spettacolare che non solo ci ha liberati da un cretino di sangue blu, ma ha anche svegliato un po’ la dolce Dany che da lì in avanti inizia la sua trasformazione in virago. Per lo meno fino a Meereen, dove la fanciulla si scarica come l’orsetto della Duracell.

Se Vyseris fosse stato un tantinello più assennato avremmo avuto un pretendente senza draghi e senza il fascino della nostra amata biondina. Accantoniamo quindi questo universo parallelo: troppo poco “fire” e probaiblmente molto meno “blood”. Noia!

Punto fondamentale a cui accennavo prima è proprio il periodo di letargo piagnucoloso della Regina nella città degli schiavisti. Alzi la mano chi non ha pensato: “Ma cosa fai? Hai un esercito cazzutissimo, i draghi stanno crescendo e il continente occidentale è in tumulto. Perché mai ti dovresti fermare lì in quella baia piena di bifolchi?”.

Ecco, penso che tutti quanti abbiamo odiato zio Martin per aver interrotto la sequenza di vittorie della nostra amata regina per farla diventare una ragazzina lamentosa seduta su un trono scomodo.

Se avesse proseguito nella sua corsa verso ovest cosa sarebbe successo?

I Martell sarebbero balzati sul carro del vincitore, sia prima che (a maggior ragione) in seguito alla morte della Vipera Rossa, fornendo un bel boost a un esercito già abbastanza corposo. Il Nord si sarebbe defilato vista la sua instabilità politica, e i Lannister avrebbero avuto giorni cupi visto l’amore non proprio viscerale dei loro alleati Tyrell e alla dubbia affidabilità dei Frey. Certo i Tyrell avrebbero colto al volo l’opportunità di azzuffarsi con i Martell, ma ho la vaga impressione che di fronte ai draghetti di Daenerys si sarebbero dimostrati più che disposti a scendere a più miti consigli.

Insomma, a mio modo di vedere sarebbe stato un corso più interessante per gli eventi, invece che fossilizzarsi nella Baia degli Schiavisti. Precoce forse, ma più movimentato.

Secondo voi quale sarebbe stata una svolta interessante per la casata del drago a tre teste? Se Kahl Drogo non fosse stato ucciso dalla Maegi, se le uova non si fossero dischiuse, se Aemon non avesse preso il nero e la catena da Maestro… Insomma fateci sapere, aspettiamo le vostre speculazioni!

Lorenzo Zampieri per malacopia

Illustrazione di Florian Contegreco