IL LUPO E L’AGNELLO

Malacopia_FiabeDalDiDietro_copC’era una volta un lupo che si abbeverava a un torrente. Sotto di lui, sullo stesso torrente beveva un dolce e tenero agnellino.

Il lupo, per fare stronzo, decise di stuzzicare la creaturina.

– Ehi tu, stai contaminando la mia acqua con il tuo muso – disse all’agnellino.
– Crepa, vecchia fogna! Fatti meno di crack, che il fiume passa prima da te e poi da me – rispose cortese il mite agnellino.

Interdetto dai modi del dolce ovino, lievemente differenti da quelli degli stereotipi, il lupo si trovò spiazzato, ma non mollò la presa e rincarò la dose.

– Guarda che lo so che l’anno scorso hai parlato male di me.
– Demente, sono un agnellino, l’anno scorso manco ero nato. Cos’è, l’Alzheimer ti ha sminchiato quel poco di cervello fulminato che ti trovi? – rispose con la stessa dolcezza di poco prima l’agnellino.

Il lupo cominciò ad essere in difficoltà – era quasi peggio della storia di suo cugino con la mentecatta con il cappuccio rosso che aveva sentito ai notiziari.

– E se non sei stato tu, è stato tuo fratello! – continuò insistente.
– Ok mi hai stracciato le palle, derelitto! Aspetta che lo chiamo. mio fratello, e ve la risolvete tra di voi! – disse il tenero, indifeso ed alquanto poco impressionabile agnellino, e con un fischio chiamò suo fratello e i suoi 5 amici che si trovavano a passare da quelle parti.

E fu così che il lupo si riprese dalle percosse dopo 54 giorni di prognosi riservata.

La favola insegna che se vuoi fare il bullo, devi farlo con qualcuno che non abbia un fratello bodybuilder che gira sempre con i suoi compagni di allenamento.

Francesco Castiglione per malacopia

Illustrazione di Loris Dogana