Carta canta di e con Ennio Marchetto, al Teatro Duse di Bologna il 20 marzo 2014.

Ennio_Marchetto trioTutti amiamo i cartoni animati. Sicuramente chi, come noi, è cresciuto a pasta asciutta e dolce Remi, a pane nutella e Lamù, inseguito nella savana del giardino condominiale dal Re leone o inzaccherato nelle pozze per strada che neanche Conan e Lana ad Indastria. Di Myiazaki, della Disney (un po’ meno quelli della Dreamwork, annoso motivo di discussione nelle sedute di psicanalisi collettiva) o della Pixar, i cartoni animati piacciono proprio a tutti (e basta con la locuzione “a grandi e a piccoli”, avete rotto!). 

Ma avete mai visto un cartone animato dal vivo? Intendo, senza andare a Disneyland a dare la mano a quegli ebeti di plastica (poi dicono che i figli crescono rincoglioniti, mah…), vi è mai capitato di assistere a uno spettacolo in 5D (non vado d’accordo coi numeri, ma stavolta non ho sbagliato!)? Ecco: l’unico spettacolo in 5D lo si può vedere in teatro e Carta canta, di e con Ennio Marchetto, è proprio uno spettacolo cartoon che coinvolge tutti e 5 i sensi di tutti!

G2T02PJC2608-kFmE--640x360@Nei suoi bellissimi e iconici vestiti di carta, Ennio interpreta in maniera pop e divertente tantissimi personaggi del passato ma anche del recentissimo presente, quasi dell’oggi (20 marzo 2014!), al suono e al ritmo di musica amatissima e popolare. La gente si diverte moltissimo anche per questo, perché se da un lato ingaggia la propria personale gara di velocità nel riconoscere all’istante i vari personaggi, dall’altro si lascia trasportare e coinvolgere dalle melodie conosciutissime che accompagnano i vari quadri di cui si compone lo spettacolo. E i soggetti ritratti (che è proprio il caso di dirlo, visto che uno dei primi in scena è proprio la Monnalisa, con cornice e tutto il resto) diventano cartoon che vivono di carta ma non vivono solo sulla carta: vivono dal vivo!  

Alla fine, la drammaturgia di questo spettacolo è proprio questa: Ennio accoglie nel suo sogno i personaggi che trasforma in cartoon, un po’ Pomi d’ottone e manici di scopa, un po’ Maurizio Michetti di Volere Volare ma con più cartoni!

GXKMOCM22972-kFmE--640x360@LaStampa.itOltretutto, non si tratta di “normali” cartoni animati. Nel senso che se ti metti su il dvd di Bambi (e ce ne vuole di coraggio, è la storia animata più triste che abbia mai visto), se metti su Bambi, dicevo, per più di un’ora ti devi schioppare occhi-di-cerbiatto e i suoi amichetti, che sono spumeggianti come una notte d’insonnia. In Carta canta i quadri che Ennio tratteggia sono rapidi, vivono il tempo di intro-strofa-inciso-ritornello. E mentre tu sei concentrato sulle espressioni ammiccanti e istrionesche del suo viso, sulle irresistibili boccacce, linguacce e occhi spalancati o fessurati, le sue mani manipolano gli abiti di carta che cambiano rapidamente, svelando due o tre personaggi per volta. Ve le ricordate le puntate speciali dei cartoni in cui il protagonista di una serie faceva visita (di cortesia!) a quello di un’altra!?! Ricordo per esempio Mazinga e Mazinga Z che si erano incontrati come se fossero Juan Carlos di Spagna e Alberto di Monaco! Quanta poesia! 🙂  

Insomma, tutto scorre veloce e ritmato. Meno male, dico io! Ve l’immaginate un’ora di cartoon della sola Bertè o di Renato Zero?! No, dico, ci siamo capiti, vero?! Peggio di Bambi! Invece, con Ennio di personaggi ne vedi tantissimi e per il giusto tempo, che è il tempo che non ti vengano a noia- appunto!

ennio-marchetto-carmenSe Ennio nella malinvista ci ha detto che per lui “la creatività è… un modo di VEDERE o PENSARE”, io PENSO che presto mi andrò a riVEDERE questo fantastico creativo!

forever cartoon

Marco Melluso per malacopia