Il mondo gay ha al suo attivo un discreto numero di serie tv: tra Will & Grace, the L world, Queer as folk (per nominare quelle più conosciute) non si può dire che il mondo arcobaleno sia stato ignorato dalle grandi case produttrici di show per la televisione.

Malacopia_Looking_2Qual è però il trait d’union di molte di queste serie? Che non parlano della vita vera. O almeno, non lo fanno a tutto tondo. I gay sono alternativamente delle creature della notte, immerse nelle tragiche storie di sesso e instabilità oppure sono delle macchiette – a volte molto divertenti – che vivono una vita degna di Barbie Principessa.

Ecco, Looking è una serie tv nata per colmare questo vuoto. Lo show ha come obiettivo raccontare le storie del “tipico” gay americano con luci, ombre e (grazie al cielo) anche qualche risata.

Okay, la scelta dell’ambientazione è San Francisco, che non definirei esattamente un teatro “neutro”. È una sorta di Shangri-la arcobaleno, un nirvana di ragazzoni californiani salutisti e dediti a alla palestra come noi comuni mortali siamo votati alla pasta al forno, ma in ogni caso l’esperimento è interessante. Non è detto che nella città più queer d’america non si possano sviluppare intrecci in cui anche noi persone normali possiamo riconoscerci.

Malacopia_Looking_1Detta così sembra interessante come guardare la nonna fare l’uncinetto, ma incredibilmente (complice anche una buona scrittura) non è così. Il protagonista – classico americano wasp biondo e dagli occhi azzurro cielo con l’aggiunta di un quel tocco d’ingenuità e candore tanto rassicuranti – ha difficoltà a trovare il principe azzurro. Proprio quando inizia a disperare, però, non ne trova uno solo, ma ben due: drammaticamente però nessuno dei pretendenti al titolo è esattamente il prototipo del fidanzato perfetto che aveva in mente all’inizio.

Non voglio rovinare la sorpresa a nessuno, ma al termine della serie il nostro Paddy (sì, giuro: è il soprannome che i suoi adorabili amici gli hanno affibbiato) si trova strattonato tra due fuochi. Va dove ti porta il cuore, Paddy!

Malacopia_Looking_3Facciamo poi la conoscenza di Frankie, un ispano-americano che fa l’artista con scarsa fortuna. O per lo meno, così pare dato che per tutta la serie non produce nulla di più interessante di un cumulo di mobilio degno di una ditta di traslochi. La scarsa soddisfazione professionale si mescola con la sua altrettanto scarsa soddisfazione sentimentale, dato che si trova in grosse difficoltà a coniugare la vita con il compagno e la sua natura libertina. Sesso, droga e rock’n’roll mal si accompagnano con la convivenza di coppia, a quanto pare.

Infine c’è Dom, il più maturo dei tre, quantomeno all’anagrafe, che si trova ad affrontare una precoce crisi di mezza età. Come tutti, deve decidere cosa fare (e chi frequentare) da grande. Dom ha quasi 50 anni, traguardo che nel mondo gay di San Francisco fa di te un paria accomunato alle mummie egizie, e il povero baffuto omaccione non vive serenamente l’avvicinarsi di questa soglia, e il fatto che alla sua età lavori ancora come cameriere in un locale di tendenza, viva solo rapporti fugaci e conviva con la migliore amica non aiuta. Dom insomma è stato congelato un po’ troppo a lungo nella sua fase post-adolescenziale: bisogna porvi rimedio, ma maturare così su due piedi non è facile.

Malacopia_Looking_4Per quanto la descrizione possa indurre a considerare Looking un polpettone indigeribile, la verità è che gli autori hanno trovato il giusto mix tra ambiente, personaggi, leggerezza e coinvolgimento. È vero che al termine di ogni episodio quello che accade sembra “poco”, ma il punto dell’intera serie è proprio valorizzare le nostre vite quotidiane: non devi sconfiggere il male, diventare un signore della droga o affrontare un esercito di zombie per avere una vita piena. Looking affronta temi più o meno spensierati in modo fluido, senza rimestare troppo nel torbido: le cose accadono, passano e scorrono, e alla fine San Francisco è sempre lì, assolata e un po’ hipster, ad accogliere i suoi cittadini con un nuovo giorno di sole.

Se volete darmi retta invesite un po’ di tempo in questa serie tv: non credo ve ne pentirete.

Non si tratta di un kolossal in stile Game of Thrones, non è un prodotto che scuoterà la vostra immaginazione con effetti e scenografie da urlo, ma è un ottimo prodotto per una serata rilassante, lontana dagli episodi più frenetici e fracassoni delle produzioni hollywoodiane. Provare per credere.

E per favore ditemi come fare a trasferirmi a San Francisco.

Lorenzo Zampieri per malacopia